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1. La badante, una figura fondamentalePer rispondere alla domanda su chi sono le badanti e cosa fa una badante, ossia quali siano i compiti previsti per questa figura, si deve partire da un antefatto doveroso.
Il ricorso a servizi privati di assistenza è frutto di un’esigenza di bisogni e di cure di lungo periodo, le cosiddette Long Term Care, per la maggior parte esigenza che proviene da anziani.
Per rispondere a tale necessità diverse sono le tipologie di assistenza alternativa, più o meno formalizzata.
I dati sul settore delle “badanti”, che sarebbero utili anche solo per capire realmente cosa fa una badante, sono di difficile raccolta e soffrono di carenze statistiche sia per le molteplici sfumature del fenomeno, sia per l’assenza, come già accennato, di regolamentazione apposita.
Tralasciando in questa sede le prime 3 risoluzioni, ci concentreremo sull’ultimo riguardante le badanti, un fenomeno italiano diffuso in tutte le regioni del Paese.
Il rivolgersi a queste figure, in maniera sempre più massiccia, è dovuta a una serie di fattori sociali che stanno cambiando la fisionomia e l’organizzazione della società odierna:
Non ci sono dati certi, come detto, sul ricorso a queste figure semi-professionali, poiché è molto diffusa l’assunzione “in nero”, tuttavia lo studio incrociato di dati INPS lasciano presupporre che il numero delle badanti si aggiri intorno a 1,6 milioni tra regolari e irregolari.
Alcune regioni (Lombardia e Emilia Romagna) hanno avviato iniziative per cercare di legittimare il fenomeno istituendo albi per badanti, al fine di formalizzare e professionalizzare le figure, agendo contemporaneamente sulla qualità e la sicurezza del servizio e introducendo strumenti fiscali (voucher e detrazioni) per incentivare la regolarizzazione di questa figura.
Non avendo una chiara connotazione professionale è difficile definire l’identikit del ruolo delle badanti, cosa fa una badante e quali compiti le spettano.
Tuttavia le caratteristiche generali delle badanti, per prassi più che per definizione, si presentano così:
Riferendoci a questo particolare dato si suppone che più del 60% delle badanti non sia regolarizzata e non abbia specifiche competenze per far fronte alle esigenze dell’assistito.
Anche per far fronte a questa lacuna sistemica sono stati istituiti gli OSS (operatore socio assistenziale): figure di recente formalizzazione che assolvono a compiti che erano precedentemente appannaggio degli infermieri riguardo l’assistenza.
Interessante capire cosa può fare un OSS, in quanto figura qualificata, rispetto a una badante o ad altre figure professionali. Inoltre cliccando qui, diamo alcuni suggerimenti utili su come scegliere un OSS.
In sintesi gli OSS possiedono competenze professionali, acquisite tramite corsi e tirocini regionali, successivamente ai quali viene rilasciato un attestato che ne codifica la professionalità e qualità.
La differenza sostanziale con la figura delle badanti è da ricercare proprio nella certificazione di qualità: in un contesto di assistenza il ruolo delle badanti è di fondamentale importanza per le famiglie che si trovano ad oggi a dover sostenere quasi interamente gli oneri dell’assistenza di lungo termine, tuttavia non vi è alcuna certificazione che ne attesti le competenze specifiche.
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